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G l i    E l e m e n t i    d e l    D i s a s t r o

Nella pineta di Castel Fusano si apre una necropoli di carcasse di alberi carbonizzati. I corpi consumati riposano in forme grottesche. A volte, divelti, sorvegliano le caverne scavate dalle radici, simili a impronte di giganti creature preistoriche. La sabbia nera, il legno bruciato e il tessuto sottile della cenere descrivono un paesaggio atavico.

 

Nel corso delle mie esplorazioni ho raccolto immagini e frammenti che hanno alimentato una serie di opere. Sono attratto da questi oggetti perchè in loro vedo qualcosa di potente, di primordiale, che tradisce un'architettura profonda; dove si rivela immediatamente l'equilibrio di forze causali che innerva il tessuto dello spaziotempo, creando corrispondenze estetiche fra gli elementi di cui è composto. Ho analizzato le dinamiche formali  delle concrezioni auree che risultano dall'incontro fra le formazioni vegetali e l'entropia immediata del disastro. 

 

Ho collaborato con l'artista Giulia Lanza a un'esposizione bipersonale nella pineta all'edizione di Dicembre 2017 del progetto MAMMA ROMA_Esplorazioni urbane-Pratiche della percezione , di Valerio Sirna e Leonardo Delogu. Opere di questa serie sono state esposte al Macro Asilo nel 2019, e nella CopperLeg art Residency nel 2020.

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